IL POPOLO GUATEMALTECO IN PIAZZA

27 giugno 2008

L'aumento del costo dei generi di prima necessità, che in Guatemala si sta facendo sentire più che in altri luoghi, sta portando tanta gene a protestare nelle piazze. Migliaia di persone sono scese in strada nella capitale, ma anche in alcuni centri minori, convocate dai sindacati e dalle organizzazioni campesine.
Fanno richieste che, se pur partono dallo specifico tema dei rialzi dei prezzi, diventano ben presto una piattaforma politica a trecentosessanta gradi. Chiedono, infatti, aumenti salariali, misure atte a contenere l'inflazione,riduzione del costo dei trasporti extraurbani, ma anche, interventi nel settore della giustizia, per farla finita con l'impunità nei reati di corruzione, difesa dell'ambiente e delle risorse naturali, bloccando il programma di apertura di nuove miniere, fermare le contaminazioni delle fonti di approvigionamento idrico. E si spingono anche a rivendicare la nazionalizzazione del petrolio guatemalteco, esigono che cessino le minacce e gli assassinii contro i dirigenti contadini e sindacali, ed invocano l'eterno tema della riforma agraria.
Il Governo, che pare si sia impegnato a dare risposte entro i prossimi quindici giorni, per le organizzazioni propmotrici della mobilitazione, deve decidere da che parte stare. Altrimenti, dicono, "il popolo ricomincerà ascendere nelle strade".

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