UN GRANDE PARCO ARCHEOLOGICO NEL PETEN ?

26 maggio 2008

Il presidente Alvaro Colòm, nei giorni scorsi, ha presentato un grande progetto per l'istituzione di un immenso Parco Archeologico nel Petèn. Il Parco (che si chiamerà "Los cuatro balames", se realizzato, sarà l'area archeologica più grande di tutto il Centro America, misurerà dai 18 ai 22mila chilometri quadrati, e conterrà più di quattromila costruzioni della civiltà Maya. In una prima fase, sarà costituito dai territori archeologici della Sierra del Lacandòn, la Laguna del Tigre, El Mirador, Rio Azul, Uaxactun, oltre che dal già noto sito di Tikal. In un secondo tempo, dovrebbe addirittura unificarsi con le aree archeologiche della Selva Lacandona, in territorio Messicano, dove sorgono le rovine di Calakmul. Se tutto andrà bene, il progetto dovrebbe essere realizzato in tre anni. I ministri dell'Ambiente e dell'agricoltura, che hanno accompagnato il presidente nel suo viaggio in Petèn, hanno iniziato gli incontri con i vari soggetto interessati, e soprattutto con le istituzioni impegnate nella difesa della "Biosfera Maya".Hanno annunciato che presto dovrebbero iniziare i lavori di potenziamento delle infrastrutture recettive (hotel e servizi) dedicate ai visitatori.
Lascia perplessi il fatto che alla testa dei sostenitori del piano vi siano soggetti non abitualmente impegnati nella difesa dell'ambiente, come Telgua (società dei telefono), il Banco Industrial, l'Assciazione dei Cementieri.
Così come lascia perplessi che non si abbia notizia di qualche consultazione delle Comunità indigene. Se tale piano di sviluppo non vuole essere solo una valorizzazione puramente turistica o per gli addetti ai lavori del mondo archeologico, ma anche un atto di valorizzazione della cultura e della storia Maya e quindi anche dell'identità Maya attuale, crediamo che gli indios, i veri "custodi" di quella biosfera, debbano essere soggetti coinvolti in prima persona. Particolarmente impegnato nel progetto il famoso archeologo statunitense Richard Hansen, che da oltre trent'anni lavora nel Petèn, e che vede finalmente in via di realizzazione il suo sogno di portare alla luce l'immenso patrimonio archeologico guatemalteco, tutt'ora sepolto nella selva. Tuttavia, la presenza di Hansen e della sua ONG PACUNAM (Patrimonio Cultural y Natural Maya), qualificante da un punto di vista archeologico e forse anche naturalistico in senso stretto, non garantisce rispetto al fatto che gli interessi di chi vorrà fare lauti affari in questa vicenda non prevalgano su quelli delle comunità indigene presenti sul territorio.
Come sempre, è doveroso sia sperare che essere diffidenti.

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