LOTTA ALLA DENUTRIZIONE INFANTILE

17 maggio 2007

E' stato di recente presentato un progetto di lotta alla denutrizione cronica, con l'obiettivo di ridurre entro il 2016 tale condizione al 24% (attualmente tocca la drammatica percentuale del 49,3% nella popolazione infantile !).
Allora, al di là del fatto che arrivare al 24% in dieci anni ci sembra comunque voler accettare un pesante prezzo sociale, e che un puro e semplice senso morale (al di là di specifiche posizioni politiche) dovrebbe far adottare a qualsiasi governo la parola d'ordine della "fame zero!", un chiaro impegno istituzionale nella riduzione della più importante sofferenza di un popolo debba sempre essere visto con favore. Ci lascia diffidenti il fatto che questo rinnovato attivismo sociale del Governo (questa volta nella persona del Vicepresidente Stein) emerga in modo ostentato proprio in vista delle elezioni del prossimo autunno.
I toni quasi "rivoluzionari" di Stein, che afferma senza mezzi termini che il fenomeno della denutrizione è conseguenza dei processi di esclusione sociale, culturale e del disastro ambientale, oltre che della povertà in senso stretto (parole d'ordine per le quali i movimenti indigeni e contadini in questi anni sono stati a volte ignorati, a volte presi in giro, a volte manganellati nelle piazze !...) lasciano perplessi sia noi, che in Guatemala cerchiamo di dare una mano (e i programmi di recupero nutrizionale sono da tempo una delle priorità di organismi come il nostro), sia la gran parte del popolo guatemalteco. Ma la speranza è l'ultima a morire...

Nel frattempo un'altra "buona notizia": è stata creata, in base ad un accordo fra il Governo e le Nazioni Unite, la Commissione contro le illegalità in Guatemala, per lungo tempo osteggiata da tutta una serie di forze politiche ed economiche che non hanno interesse a "scoprire gli altarini". Si tratta di un Gruppo di lavoro composto da rappresentanti di istituzioni locali, organismi internazionali e società civile, che avrebbe l'obiettivo di favorire i processi di investigazione e perseguimanto penale dei responsabili di delitti compiuti da corpi illegali e apparati clandestini. L'istituzione di tale organismo è stata salutata con grande favore da varie ONG, che vedono il fatto come una tappa di consolidamento dello Stato di diritto. Speriamo non sia anche questo uno dei tanti "frutti pre-elettorali":

Meno trionfalista, ed evidentemente meno preoccupata di risvolti elettorali, la Dottoressa Margarita Castillo, direttrice generale degli Istituti di Pena, che lancia un allarme sullo stato delle carceri. La Direttrice dichiara senza mezzi termini che le 12 carceri maschili del Paese sono al collasso e che senza adeguati investimenti e opportune riforme il sistema penitenziario si può considerare un vero e proprio disastro.

Intanto, fervono i preparativi e si affilano le spade per le elezioni. Il fatto più evidente, per ora, è la continua "trasfusione" di deputati e candidati fra le varie forze politiche. Vediamo un flusso continuo di esponenti politici dal PAN a Encuentro para Guatemala all'FRG, al GANA, all' UNE e ancora al PAN. La maggior parte, partiti le cui collocazioni ideali sono incerte e temporanee, ma evidentemente sono ancora più labili le convinzioni dei loro esponenti. Ci spiace sinceramente che da questi giochetti non sia esente "Encuentro para Guatemala" dell' Onorevole Nineth Montenegro, fino ad ora seriamente impegnati sui temi del riscatto sociale e dei diritti umani. Se non abbiamo visto male, per ora, fra i protagonisti di queste "trasfusioni" non compaiono nè l'URNG-MAIZ (Sinistra "radicale", come si direbbe da noi), nè il movimento indigenista di Rigoberta Menchù. Speriamo tengano duro...

Segnala su: Facebook LinkedIn Xing FrienFeed Twitter Thumblr Google Bookmarks Google Buzz Technorati