PREOCCUPAZIONE PER I DIRITTI UMANI

26 dicembre 2006

La "Procuradorìa de los derechos humanos" (PDH) informa che le indagini sull'eccidio di "El Pavon", di cui avevamo dato notizia in questa rubrica, hanno portato ad una conclusione agghiacciante: i sette detenuti morti in quell'operazione, che - a detta delle autorità - avevano ingaggiato uno scontro a fuoco con le forze di polizia, in realtà sono stati vittime di una vera e propria esecuzione sommaria.
L'inchiesta ha appurato che i sette non hanno fatto uso di armi da fuoco e, secondo le testimonianze dei reclusi interrogati, si erano arresi all'arrivo dei militari.
La situazione di "El Pavon" era effettivamente un assurdo caso di carcere fuori di ogni controllo delle istituzioni. Tanto è vero che Luis Zapeda, uno dei sette uccisi, era presidente di un sedicente Comitato di ordine e disciplina, vero organo di governo della casa penale.
Il fatto che la Polizia di Stato abbia ripreso il controllo del penitenziario era stato valutato da tutti come positivo. Tuttavia, che ciò sia avvenuto comminando vere e proprie condanne a morte al di fuori di qualsiasi iter giudiziario, è una sospensione dello Stato di diritto gravissima, che le associazioni per i diritti umani giudicano con estrema preoccupazione.
Un gruppo di organismi ha lanciato di recente l'ennesimo appello per un reale impegno delle istituzioni a ripristinare la legalità e opporsi al clima di violenza imperante nel Paese.
Fra l'altro, nel suo dovumento,il cartello di associazioni, ricorda che il Guatemala detiene il triste primato degli assassinii di donne in tutta la regione. Nel triennio 2003-2005 sono state uccise 1398 donne, in maggioranza giovani o addirittura bambine. Al secondo posto nella macabra classifica viene il Salvador con 1320 vittime.
La scarsa credibilità dello stato nell'affrontare il problema della sicurezza ha come conseguenza il diffondersi della tendenza a farsi giustizia da sè, che talvolta prende forma organizzata. A Coatepeque, per esempio, nel dipartimento di Quetzaltenango, nei giorni scorsi circolavano volantini dove si annunciava la costituzione delle "Fuerzas Armadas no gubernamentales Los Pumas", squadre paramilitari che si arrogherebbero il compito di combattere il crimine i supplenza delle forze dell'ordine. Le quali, ovviamente, giurano di non saperne nulla.

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