PROCLAMATO IL "LEVANTAMIENTO NACIONAL MAYA Y POPULAR"

12 aprile 2006

12 aprile - La "Coordinadora Nacional Indigena y Campesina" (CONIC) ha proclamato, per il periodo immediatamente successivo alla Pasqua, il "levantamiento nacional maya y popular" (letteralmente "sollevazione nazionale degli indigeni maya e del popolo"), che dovrebbe consistere in una serie di azioni di lotta finalizzate a dare visibilità alle richieste dei movimenti indios e contadini e alle risposte che il governo si appresta a dare.
Secondo Juan Tiney, portavoce della Coordinadora, le posizioni governative suonano come vera e propria burla nei confronti dei poveri. L'esecutivo ha deciso di interrompere la politica, portata avanti in applicazione dgli accordi di pace, di acquisto di terre (prevalentemente incolte), per consegnarle ai campesinos. Nei successivi bilanci lo stanziamento per tale attività si è progressivamente ridotto.
Il rappresentante indigeno fa appello alle persone di etnia maya che lavorano in ambito governativo perchè si dimettano dalle loro cariche.
Dura la risposta del Governo che, per bocca del vicepresidente Eduardo Stein, critica l'atteggiamento di "sollevazione", che - a suo dire - evoca opzioni violente che ricordano i tempi della lotta armata e accusa i capi del movimento, o almeno alcuni di essi, di portare la responsabilità delle difficoltà di dialogo, dal momento che pretenderebbero una riforma agraria che viene descritta come "confiscatoria".
Il Presidente Berger, dal canto suo, preannuncia che non sranno tollerate manifestazioni che si svolgano "ai margini della legalità", il che - tradotto in pratica - sta a significare una scelta di tipo sostanzialmente repressivo da parte del Governo, ed afferma che i leaders della protesta non sono rappresentativi della maggioranza della popolazione.
Per la verità, nei proclami della Coordinadora non vi è per il momento alcuna menzione a forme di lotta violenta e tanto meno armata: il programma del "levantamiento" prevede manifestazioni e assemblee popolari nazionali, con lo scopo di coinvolgere tutti i guatemaltechi a sostegno di richieste legittime che - condivisibili o no - andrebbero affrontate in una logica di dialogo fra le parti.
Nel frattempo, la CONIC denuncia l'assassinio di uno dei suoi dirigenti, Antonio Ixbalan Cali, e di sua moglie Maria Petrey Cool, avvenuto nei giorni scorsi per opera di uomini armati e mascherati, e gli sgomberi violenti di terreni occupati dai contadini ad opera delle "polizie private" di alcuni finqueros in collaborazione con la Policia Nacionàl.
Insomma, di una qualche scelta violenta, per ora, indios e contadini sono più che altro vittime.

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